venerdì 25 gennaio 2013

Tifo Juve e odio la Maratona...



La curva Maratona
Ok ragazzi, io stamattina ho consultato tutte le guide del Mago di Tirana.
Ho stabilito che non correrò più alcuna maratona.
Ho dei tempi troppo lenti per assurgere a suo allievo prediletto.
Incontrerò il muro e se non lo incontrerò mi verrà lui a cercare.
Il lunghissimo non è abbastanza lunghissimo e Tergat ce l'ha più lungo di me.
Gebrselassie è più veloce di me ed è intollerabile.
Tergat ce l'ha più lungo di me ed è intollerabile.
Baldini ha vinto una medaglia olimpica e io no.
Sono troppo giovane per essere vecchio, e viceversa.

giovedì 17 gennaio 2013

Boavista, 05 dicembre 2012. Osare l’impossibile.


(Racconto scritto da Tullio Frau, atleta totalmente cieco e presente nel blog Correre con Antonello Vargiu dell'atleta e amico Antonello Vargiu).

L’aereo si posa dolce sulla pista dell’aeroporto di Boavista, un clima soleggiato tiepido e leggermente ventilato ci accoglie con piacere. Gli occhi dei podisti sono tutti luccicanti per il desiderio di incominciare la sfida, 150 km in un paradiso che ancora resiste agli attacchi del progresso.
“Ciao Pier! Che bello rivederti, eccoci qui!”. Lui con un sorriso pulito e sincero ci accoglie e ci accompagna nel nostro alloggio. L’isola di Boavista, collocata nel fianco occidentale dell’Africa,  fa parte dell’arcipelago di Capoverde sull'oceano atlantico. Il clima è meraviglioso, tutto profuma di semplicità e tranquillità. I pochi abitanti ormai sono abituati a vedere in questo periodo i podisti, anzi i pochi ultramaratoneti arditi che osano cimentarsi in una gara come questa, una trail tra le più  dure al mondo che però vale la pena affrontare.
8 dicembre, sono le 7 del mattino, sulla linea di partenza siamo tutti pronti al via. Io sono lì con tutti gli altri, uno dei pochi fortunati a poter affrontare un’impresa simile, in 41 solamente abbiamo avuto il coraggio di accettare questa sfida.