E ora tocca a me il turno di scrivere?
Dovrei fare una via
di mezzo fra il racconto esilarante di Laura, l’epilogo sentenziante di Mario,
e la poesia di Lello… come faccio? Cosa dico che non sia stata già detta? E va
bene, ci provo, tanto per aver una scusa di fare due chiacchiere con gli amici.
Parlerò magari di tutti i sentimenti che questa maratona,
che questo Endoraduno hanno svegliato dentro di me. Perché se dovessi
riassumere cosa significa per me una maratona, direi che è la somma di tanti
sentimenti che incominciano a svilupparsi sin dal inizio degli allenamenti e
si concludono… mai… non si concludono mai, perché posso dire che a tutt’oggi, ogni
maratona che ho corso, man mano che le ricordo, continuano a svegliare
sentimenti dentro di me. Riesco a ricordare praticamente tutti i sentimenti di ogni gara, e ancora riesco a rivivere cosa ho sentito in cada una di loro.
E così si parte dai sentimenti di euforia dal momento in cui
uno sceglie la maratona da fare, ai sentimenti di stanchezza quando si devono
affrontare allenamenti negli orari più strani, ma alle volte il sentimento di
allegria quando finalmente si conclude l’allenamento e si riesce a fare ciò che
era in previsione; sentimenti di “scassamento” quando uno ce la mette tutta e l’allenamento
non riesce bene, sentimento di ansietà man mano che la data si avvicina, di
nuovo la euforia la notte prima della maratona, euforia mischiata con paura…
paura che passa la mattina dopo quando si è dentro nelle gabbie di partenza e
si scambiano sfotto con i compagni, o semplicemente con quella marea umana di
runners che uno non ha mai visto, e molto probabilmente non rivedrà mai.
Sentimenti di forza quando si parte, o quando durante la prima parte della gara
uno gestisce perfettamente le proprie forze… sentimenti di dubbi quando man
mano che passano i chilometri uno viene assalito dal timore di non sapere se ce
la farà, o più tardi quando ormai oltre il muro dei maledetti 30 km, ti viene
per l’ennesima volta in mente la domanda “ma chi me lo fa fare”, o poco dopo
già mediando il 35mo quando con un piccolo sentimento di angoscia uno vuole
autoconvincersi di che “questa è l’ultima volta che lo faccio” oppure la rabbia
quando in zona al 38mo anche cercando di convincersi che “appena mancano
quattro, ed io quattro li faccio come una pisciattina” ma le gambe ormai
rigide, rinnegano dai comandi della ferrea volontà, poiché la ferrea volontà
ormai sembra un ideale di gioventù… e poi… e poi si ritrova la euforia, perché uno
alza la testa dall’asfalto e vede la davanti il traguardo, così lontano e così
vicino… ma adesso la euforia diventa voglia, forza, volontà, allegria, e tutti
quei sentimenti assieme che ci trasformano in una macchina inarrestabile, che
mira il traguardo, e si lancia verso di lui senza sentire altra cosa che la voglia
di arrivare ed attraversare quel tappeto che segna la conclusione a buon fine
della presente impresa.
E dopo… poco dopo, la domanda di “chi me lo fa fare”, o la
autoconvinzione “questa è la ultima” spariscono come per magia ed uno
incomincia a pensare… “quale sarà la prossima?”… be’… anche tutto questo è la
maratona.
La Maratona di Roma è stata la mia nona maratona. E’ stata la
migliore per tanti motivi: perché è stata per me una rivincita contro i miei
acciacchi fisici, perché è stata una dimostrazione a me stesso di quanto posso
essere testardo, perché sebbene non ho raggiunto il mio PB, posso dire che per
me è stato senz’altro un PB per i motivi appena descritti, perché si trattava dell’
Endoraduno, di conoscere di persona gli amici con cui avevo condiviso gli
ultimi tre mesi di allenamenti, allegrie, amarezze, e tante altre cose. E’ stata la
migliore perché già sin dalla partenza in treno, con Angela, Cris, e Roby,
siamo tornati come adolescenti, che volevano raccontarsi tutto e di tutto in
quella manciata di ore della durata del viaggio. Perché all’arrivo ci
attendevano Tony, Vale, Gianlu, Sonia… perché il giorno dopo abbiamo conosciuto
il resto della meravigliosa “troupe” che compone la nostra Endofamily, e perché
questo evento, è stato così bello e intenso, dove il tempo si è fermato per
permetterci di godere del sapore dell’amicizia vera; ed è stata la migliore
perché la Endofamily sta già pensando al prossimo evento, e questo vuol dire voglia
di ritrovarsi, voglia di coltivare più profondamente l’amicizia, voglia di
correre per il solo fatto di stare assieme.
La Maratona di Roma 2013, sarà per tutti quanti un evento
indimenticabile. Grazie Amici!!!
Mannaggia Carlos, mi dispiace non essere venuto alla cena, farò di tutto per esserci al prossimo EndoRaduno!
RispondiEliminaE sappi che per un momento ho anche pensato di averti visto in gara, visto che l'ultimo tratto avevo vicino un Runners Desio con la divisa da giaguaro! Lo guardavo e pensavo "Cacchio, questo qui Carlos lo conosce di sicuro, com'è piccolo il mondo, all'incirca 42,195 km..."
Guarda, il maculato è questo qui
RispondiEliminahttp://www.fotostudio5.com/fotografie/Evento_510/Ft_9357832.jpg
Si Mario, è il mio amico Tiziano alias "Sagarmata". Ma lui è forte, sebbene non ha superato il suo PB questa volta, ha fatto bei 3:42. Ma lui è uno di 3:30. Io me lo sogno! Mi sono pentito dopo di non portare il maculato... e moooolto più rintracciabile! ihihih Dai, su, preparati che stiamo pensando ad una maratona per la fine dell'anno: Firenze, Torino, o qualcosa del genere.
EliminaCiao Carlos!
RispondiEliminaE' una verità indiscutibile che chi non è runner (e non fa parte della Endo-Family)non capisce cosa ci sia dentro tutte quelle persone che ogni giorno affollano strade, piste, parchi, spiagge, montagne e quant'altro......
Io per primo non ci credevo!
Coincidenza vuole che mentre ti sto scrivendo queste due righe, stanno passando in tv le immagini di Mennea, che tra le varie cose disse: "l'unico modo che ho di sapere se vincerò o fallirò è provarci"....
Domenica siamo scesi in pista tutti e abbiamo vinto la nostra gara, dal primo arrivato all'ultimo che ci ha sostenuto con affetto da casa!
Ora sotto con le tabelle, è in arrivo la prossima gara :-)
Sembra di sentirti raccontare questo stupendo racconto con quell'accento simpatico e con la voce che adesso so com'è (e che adesso tutti sappiamo di tutti. Anzi io una in più perché ho incontrato Mario!). di tutti ho uno stupendo ricordo e ognuno per una particolarità. Di te Carlos ricordo la tua serenità e pacatezza nel parlare e raccontare i tuoi aneddoti. Anche quando hai perso il portafogli non hai perso la serenità. Grande Carlos!
RispondiEliminaGrazie Tony, Lello, grazie amici. Non posso che leggere con tanta emozione quello che scrivete... perché inoltre... (e qui senza pacatezza)... porca puttana, incomincio a sentire la vostra mancanza! porca puzzola con le distanze fisiche!!! :) Dai, su, scende per strada, alleniamoci, che la prossima gara e dietro l'angolo che ci attende!!!
RispondiEliminache spettacolo leggere di una vera, viscerale passione! che bellezza pensare che per una semplice app. sia nata quella cosa che vi unisce e accomuna, quanta fatica, quanta tenacia quanta pazienza e speranza si sente in questo racconto. Grandi ragazzi siete una superpotenza!
RispondiEliminaEva! che piacere leggere il tuo commento. Veramente è stata una cosa molto bella, ed il più bello è che continuiamo a "coltivare" questa amicizia mischiata con passione: domenica prossima ci ritroviamo a Milano alcuni di tutti quelli che siamo andati a Roma, in più, altri che non erano andati... il prossimo 21/4 facciamo assieme ad un gruppetto la mezza di Torino, e forse mettiamo in cantiere per giugno un Endoraduno a Bressanone per la Brixen Marathon... insomma... come dice Angela "le figurine sono uscite dal sito Endo, per farsi di carne ed ossa" ed è molto bello. Io spero di cuore che prima o poi ti aggiunga anche te ad un Endoraduno... magari... Firenze 2013? :)
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RispondiEliminaCaro Carlos se pensavi di non poter avere un ruolo ti sei sbagliato alla grande. Ho riso un sacco con Laura e Mario, ho ascoltato la voce che arriva dal profondo con il racconto di Lello mentre da te mi è giunta la voce dello spirito di gruppo. Da quel poco che ho capito di te sei una persona solare e serena ed è questo che emerge dalle cose che racconti degli altri Endoamici... la serenità del primo incontro, il primo di tanti.
RispondiEliminaGrazie Carlos e complimenti per esserti ripreso alla grande
Bradi! grazie dei concetti nei miei confronti. Diciamo che ce la metto tutta per essere come sono... nei tempi che corrono essere "solare e sereno" costa uno sforzo sopra umano, ma mentre avrò la forza, cercherò si continuare così come sono. Anch'io ho avuto questa sensazione di ti quella volta che siamo usciti in montagna. Grande amico mio! andiamo avanti con la nostra passione e con la amicizia! che bello!
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