venerdì 31 maggio 2013

L'Orsa al battesimo del Trail.

La ragazzina mi aspetta a casa sua pronta per partecipare al suo primo trail. Ci siamo consultate per decidere come vestirsi e cosa portare (manica lunga o corta? - pantalone lungo o shorts? - zainetto o marsupio portaborraccia?).
È la nostra prima gara di trail, ma siccome sono stata io a proporla a Paola, lei fa affidamento su di me. L'accordo è "ce la prendiamo con calma, siamo lì per divertirci, l'importante è finire entro il tempo massimo, in 6 ore ce la facciamo"!
 Alle 5 e un quarto partiamo per Brentino Belluno (VR) salutate da una luna perfettamente rotonda in un cielo finalmente sgombro dalle nuvole grazie al vento che soffia da ieri e alla temperatura decisamente troppo fredda vista la stagione...2°C.
Sbrighiamo le formalità del ritiro pettorale, impugnamo i bastoncini e ci schieriamo in fondo al gruppone ma un amico ci dice "venite avanti che appena dopo la partenza il percorso si stringe". Questo significa che dovrò partire veloce e non mi piace...vabbè. Ore 8:30 suonano le campane della chiesa e si parte. Subito veniamo superate dalla maggior parte dei trailer "lo sapevo che dovevamo partire in fondo!".
 Dopo 300 metri dalla partenza si imbocca il largo sentiero in salita che porta verso il santuario della Madonna della Corona. 
È il momento di abbassare la testa, aggrapparsi ai bastoncini e via con i sorpassi. Paola è davanti a me, il suo passo è veloce e io la incoraggio a non aspettarmi ma lei  adegua il suo passo al mio. I sorpassi continuano fino sotto il santuario dove ci sono alcune rampe di scale che ci obbligano a proseguire in fila. Il panorama sulla valle dell'Adige è mozzafiato, vorrei scattare qualche foto ma sarei di intralcio a chi mi segue. Finite le scale il percorso prosegue pianeggiante (più o meno) e si capisce che siamo sotto il santuario perché i sente suonare l'organo e i fedeli cantare. Ora è il momento di concentrarsi su dove mettere i piedi perché il sentiero già stretto si stringe ulteriormente in un half track con tanto di cartello di divieto di sorpasso. Di nuovo vorrei scattare delle foto ma qui...nemmeno pensarci.
Finito il tratto pericoloso si arriva al guado di un torrente e saltellando da un masso all'altro, aiutati da una corda di sicurezza ci troviamo ad affrontare un nuovo tratto di salita nel bosco fino a giungere nel pascolo di Malga Orsa, che ovviamente dà il nome al trail.
Ormai non manca molto per toccare il punto più elevato del percorso, dopo aver toccato per poche decine di metri l'asfalto ci ritroviamo nel bosco su una strada forestale. Arriviamo al bivio dove si separano il percorso breve  (16km) dai due più lunghi (24 e 48km).
E' il momento di affrontare la discesa...fangosa e ripida!
Nella discesa non valgo un granchè...molti mi sorpassano, ma non mi importa, le mie caviglie sono più importanti!
Dopo circa 800 metri di dislivello negativo non vedo l'ora di poter ricominciare a salire...e vengo accontentata.
Alla fine della discesa subito ricomincia la salita...e che salita! Qualche metro di asfalto, qualche decina di metri di sterrato ripido e poi single track ripidissimo a volontà.
Le mie gambe vorrebbero protestare di questo repentino cambio dalla discesa alla salita, ma non glielo permetto...giù la testa, aggrapparsi ai bastoncini e...via. Ricominciano i sorpass. Quelli che prima, baldanzosi, si precipitavano in discesa ora vengono superati dal mio passo lento ma costante. Paola è sempre davanti che dà il ritmo e non tace mai...ma quanto fiato ha quella ragazzina?
Sorpasso la tipa con la canotta bianca che in discesa, nel superarmi, mi ha detto in malo modo di tenere bassi i bastoncini ...(aveva ragione , ma poteva chiederlo più gentilmente!)...ecco come nascono le antipatie verso persone che non si conoscono.
Ad un certo punto, dopo un tratto di sentiero estremamente faticoso un ragazzo dell'organizzazione ci incoraggia dicendo che "abbiamo raggiunto il punto più elevato della seconda salita e da lì in poi ci saranno solo alcuni saliscendi e infine l'ultima discesa"...amo quel ragazzo!
Arriviamo all'ultimo ristoro e Paola prende un bicchiere dicendo "ci vuole proprio un goccio di té" ,"ma quella è birra!" dice il tipo del ristoro, "Meglio così!" dice Paola e se la scola in una lunga sorsata!
Riprendiamo la corsa lungo una sterrata per buttarci poi, di nuovo in una lunga discesa fangosa che ci riporta nei vigneti in riva all'Adige. Manca poco, meno di un chilometro, e vedo alle mie spalle, in fondo al vigneto, quella della canotta bianca. Accidenti a lei, ha di nuovo recuperato terreno in discesa, non voglio farmi superare da lei!
Per fortuna gli ultimi 700/800 metri sono in salita e così sono sicura che non mi prenderà!
Io e Paola tagliamo il traguardo tenendoci per mano, dopo 24km, 1900 metri di dislivello in salita e 4.04'22" di gara.
...la ragazzina ha 56 anni e se non fosse stato per me, avrebbe finito la gara almeno 20 minuti prima! ...e se io non avessi avuto lei a tirarmi avrei finito almeno mezz'ora dopo!
Grazie Paola!

Per finire vorrei spendere alcune parole per l'organizzazione semplicemente perfetta.
Il percorso era perfettamente segnalato, nei tratti più tecnici e pericolosi era attrezzato con funi di sicurezza e sorvegliato da membri del soccorso alpino, i ristori erano numerosi e ben forniti...insomma se c'è qualcosa da migliorare, io non saprei dire cos'è.

Nessun commento:

Posta un commento