martedì 30 aprile 2013

Qualcuno mi dia un effervescente Brioschi!

Attenzione, questo articolo è stato scritto sotto l'effetto di sostanze alcooliche delle cantine dorgalesi, pertanto potreste trovarvi molteplici errori di ortografia e sintassi.

Se non ve lo direi sarei scorretto, giusto?
Il 28 aprile 2013, mentre il fiore dell'atletica leggera italiana si dava battaglia sulle salite spaccagambe di Chia, io mi recavo stoicamente - in compagnia di un folto gruppo di amici attratti dall'impresa - in quel di Dorgali, ridente cittadina a metà strada tra Nuoro e la costa est dell'isola, per partecipare alla primissima edizione della Magnalonga Dorgalese.

Il termine Magnalonga spiega chiaramente di cosa si tratta, essendo parola composta da termini, Magna e Longa, facilmente comprensibili. Solo che il primo non va inteso in latino ma alla romana. Se magna, e pure molto. Il termine longa invece non indica la lunghezza della magnata, ma quella del percorso. In pratica spendi quello che avresti speso in un agriturismo ma il cibo lo devi raggiungere, perchè te l'hanno disseminato lungo i sentieri di Dorgali, certosini e metodici come Pollicino nel bosco, ad intervalli regolari di circa un chilometro.

Reduce da una maratona, bisognoso di reintegrare carboidrati, non mi faccio certo spaventare da queste premesse, quindi mi presento al via insieme a moglie, figli, cane, amici e circa altre 700 persone. SETTECENTO?! 


Ebbene si, alla maratona di Cagliari (SS) eravamo in duecentocinquanta, qui invece il richiamo del cibo e del buon vino ha smosso anche i più accaniti sedentari.

La partenza è dal campo Mesaustu di Dorgali. Ci offrono caffé, biscotti, acqua e ci danno una sacchetta in tela con dentro il bicchiere della manifestazione. Sarà una della armi da utilizzare durante la battaglia.
Ci inseriscono nel terzo gruppo, costituito da una numerosissima delegazione di sassaresi (quelli che hanno una città con una periferia enorme), gli unici due cani - litigheranno per tutto il percorso - una coppia romana con bimbo di due anni e qualche altro anziano, che contiamo di utilizzare come cibo di riserva, qualora ci perdessimo nei boschi.

La nostra guida ci sconsiglia di portare il passeggino, il percorso è impegnativo, in alcuni tratti dovremo guadare ruscelli, saltare rocce, schivare coccodrilli. "Ma guardi che ho parlato al telefono con gli organizzatori, mi han detto che il percorso è facile, che il passeggino può passare" dico io. Niente da fare. Lo sconsiglia vivamente.

Quando al 4° km sbaglierà strada, vittima dei fumi del Filieri, non avrò ancora iniziato a maledirlo abbastanza per lo sventurato consiglio.


Si parte e dopo poco meno di 800 metri veniamo attaccati da orde di paesani che ci costringono ad assaggiare salumi e formaggi locali e bere del vino, controvoglia naturalmente. Eroicamente ci opponiamo a tanta violenza e io, per non far soffrire la mia consorte, decido di utilizzare anche il suo bicchiere: nel mio metterò il rosso, nel suo il bianco, bevendoli in solitaria.

Sul campo di battaglia della 1° tappa rimangono fortunatamente pochi morti, ma sui successivi campi cadranno in molti, vittime della umana follia. Lì citerò tutti, ad imperitura memoria:

• Salsicce, pancetta, olive aromatizzate con armidda e carasau, bianco dorgalese da uve cannonau, giovane, amabile, fresco e profumato;
• Frue salia e tamatta con moddizzosu, rosato di Dorgali fresco, morbido e di media corposità, servito fresco;
• Macarrones de punzu aromatizzati al finocchietto, rosato Filieri Cant. Soc. Dorgali, giovane abbastanza intenso e caldo;
• Ravioli dorgalesi ripieni di formaggio pecorino ed erbette aromatiche, rosso cannonau locale, annata 2012 tannico corposo e abbastanza aromatico;
• Agnellone in umido al cannonau, agnello arrosto, rosso cannonau di Filieri del 2012, aromatico, corposo e tannico;
• Formaggi misti del caseificio di Dorgali, rosso cannonau da uve del 2012, fresco, abbastanza tannico e di media corposità;
• Ricotta pecorina con Sapa di fichi. Nues, vino spumante della Cantina Sociale Dorgali, fresco, profumato e con una piacevole vena amabile;
• Dolci misti locali, bianco di dorgali, fresco, morbido, amabile e abbastanza caldo.

Naturalmente, come già detto, questo ben di Dio non è stato dato tutto assieme, ma abbiamo dovuto affrontare un’ordalia lunga 8 km che, passando attraverso le località di Sa Madonna de S’Ena, Caddaris, Su Eranile, Viniola, Filieri, S’Elene, Istelotte, Pradonos e Funtana, ci ha fatto scorgere alcuni meravigliosi tratti di campagna sarda: qualche vecchia strada agricola, una antica strada romana che univa Olbia con Cagliari (SS), ruscelli, salite con vista panoramica.

Tutte cose che farebbero gola agli amanti del trekking, del trail running e della mountain bike ma che io, satollo e alcoolico, ho odiato a causa dei consigli della guida e del soave mal di schiena causatomi dal trasporto di 15 kg di gremlins (Lorenzo o Manuel, a turno) per buona parte del percorso.

Alla fine è stata comunque una bella esperienza, certamente da ripetere.
Sono giusto un po’ perplesso sul bilancio calorico: il mio Motoactv segnalava, a fine dei giochi, 9,22 km percorsi in 6 ore e 10 minuti circa, per un totale di 700 calorie bruciate.
Va bene, aggiungiamo qualche caloria dovuta al trasporto delle piccole zavorre umane, facciamo 1000 calorie totali.
Il problema è che ne avremo introdotto almeno 4000, ma ho paura che i dolci finali possano aver aggravato il carico.
Nutro seri dubbi sulla validità salutistica della manifestazione.
E ora, per lasciare spazio a testimonianze più concrete, vi saluto con il link alla galleria di foto che ho scattato con la mia portatilissima Canon SX220HS.
Le foto di questo articolo sono scattate da due amiche e rubate dalle loro bacheche Facebook.
1º Magnalonga Dorgalese

Burp! Scusate, non ho ancora digerito del tutto.

4 commenti:

  1. ma lo sà Albanesi ? per di più senza contatto di Katrame .... occhio ai fulmini !!!! Che spettacolo !!! Babbagia si Babbagia si

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  2. Alla faccia di quel coglione di Abatantuomo (o come cazzo si chiama!) viva la babbaggia! Mario: messo da parte qualcosina per noi no???

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  3. Invidia.... oh ma io a S' Elene ci sono stato...

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  4. Invidia.... oh ma io a S' Elene ci sono stato...

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